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The art of finishing


Siamo arrivati all’ultima fase di produzione del tessuto, probabilmente la più importante, quella di nobilitazione, a seguito della quale l’aspetto e la mano del materiale posto in lavorazione cambiano radicalmente: da increspato e rigido a morbido, scivoloso e confortevole da indossare, e quindi pronto per essere trasformato in abito. Ma cosa si intende per “mano”? Durante i mesi di formazione al Biella Master, questo concetto ha risuonato nelle nostre orecchie in tutti i contesti che abbiamo avuto modo di esplorare. Morbida, secca, scattante, crepes, pesca: la mano è certamente una delle variabili più importanti e determinanti nel processo di acquisto di un tessuto. Rappresenta quell’aspetto emozionale che agisce sulla persona attraverso l’esperienza tattile. Una mano liscia e setosa sarà certamente più accattivante di una ruvida e ispida il cui feeling sulla pelle restituirà al cliente una sensazione sgradevole. La serie di trattamenti a cui il tessuto viene sottoposto, finalizzati al miglioramento dell’aspetto finale, possono essere riassunti in un unico termine, il finissaggio: esso si compone di una serie di processi di lavorazione che dotano il tessuto di specifiche caratteristiche, talvolta perdute durante le fasi precedenti. Le operazioni di finissaggio a cui il materiale è sottoposto sono assai variabili e vengono suddivise in finissaggio umido e finissaggio asciutto. Il primo, propedeutico al secondo, prevede: il lavaggio, attraverso cui si eliminano le impurezze accumulate e si ottiene un primo rilassamento delle tensioni interne; il carbonizzo, che elimina le sostanze vegetali rimaste incastrate negli intrecci dei fili; la follatura, che rende il tessuto più compatto e gli conferisce un aspetto simile al feltro; la fissatura, la quale, attraverso il setting, influisce sulla mano e rende il tessuto pronto ai trattamenti successivi; l’asciugatura, che stabilizza la percentuale di umidità e, infine, la garzatura, con cui si estrae il pelo dalla superficie del tessuto. Il finissaggio asciutto prevede, invece: la cimatura, che taglia il pelo e lo porta a una determinata altezza, che ha come variante il bruciapelo; il vaporizzo, che rilassa le tensioni interne e, tramite il vapore, riduce le dimensioni del tessuto e migliora la stabilità dimensionale in confezione; il decatizzo, ultima operazione fondamentale, che “setta” il tessuto attraverso l’azione del vapore e di vincoli meccanici. Per quanto il finissaggio si basi sull’utilizzo di macchinari altamente tecnologici, in grado di modificare radicalmente l’aspetto di un tessuto, persiste la componente esperienziale della persona: sono gli anni di lavoro trascorsi immersi in questo ambiente così affascinante a rappresentare la reale differenza. Il personale, altamente qualificato, ci ha insegnato i trucchi del mestiere, permettendoci di tradurre in pratica ciò che avevamo conosciuto solo attraverso i libri. Vogliamo pertanto ringraziare ITT-Angelico, Botto Giuseppe, Tintoria Finissaggio 2000 e Tintoria Finissaggio Ferraris per aver trovato il tempo di accompagnarci in questo percorso di scoperta in un momento così difficile, ma carico di aspettative per il futuro prossimo.

We have reached the last phase of production of the fabric, probably the most important, as a result of which the appearance and the “hand” of the material being processed radically change: from ruffled and rigid to soft, slippery and comfortable to wear, therefore ready to be transformed into a dress.

But what is meant by "hand"? During the months of training at the Biella Master, we have tal about this concept in all the contexts that we explored. Soft, dry, snappy, crepes, peach: the hand is certainly one of the most important and decisive variables in the process of purchasing a fabric. It represents the emotional aspect that acts on the person through tactile experience. A smooth and silky hand will certainly be more appealing than a rough and bristly, whose feeling on the skin will give the customer an unpleasant sensation.

The series of treatments the fabric is subjected, is aimed at improving the final appearance and can be summarized in a single term, the finishing: it consists of a series of manufacturing processes that endow the fabric with specific characteristics, sometimes lost during the previous stages.

The finishing operations are highly variable and are divided into wet finishing and dry finishing. The first, preparatory to the second, involves: washing, through which the accumulated impurities are eliminated and is obtained a first relaxation of internal tensions; the carbonization, which eliminates the vegetal substances stuck in the weaving of the threads; fulling, which makes the fabric more compact and gives it a felt-like appearance; the setting, which affects the hand and makes the fabric ready for subsequent treatments; drying, which stabilizes the percentage of humidity and, finally, raising, with which the fur is extracted from the surface of the fabric.

The dry finishing, on the other hand, includes: the topping, which cuts the hair and brings it to a certain height; the steamer, that relaxes internal tensions and, through the steam, reduces the size of the fabric, improving the dimensional stability in the package; the decatization, the last fundamental operation, which "sets" the fabric through the action of steam and mechanical constraints.

Although the finishing is based on the use of highly technological machinery, capable of radically changing the appearance of a fabric, the experiential component of the person persists: it is the years of work spent in this fascinating environment that represents the real difference. The highly qualified staff taught us the tricks of the trade, allowing us to translate into practice what we had learned only through books. We therefore want to give a special thank to ITT-Angelico, Botto Giuseppe, Tintoria Finissaggio 2000 and Tintoria Finissaggio Ferraris for taking the time to accompany us on this journey of discovery in such a difficult moment, but full of expectations for the near future.

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