The XXVII edition’s last step
Il 6 novembre siamo partite alla volta dell’Inghilterra, patria storica dell’industria laniera.
All’inizio del ‘700 in Inghilterra, grazie alla facilità di reperire materia prima e all’aumento della domanda interna, cominciano a nascere le prime tessiture e maglierie inglesi che, sull’onda delle 2 rivoluzioni industriali, proliferarono in tutto il paese rendendo l’Inghilterra la madre patria dell’industria moderna.
L’impeto del tessile si fermò già agli inizi del 1900, quando le prime aziende cominciarono a sorgere in stati con un costo della mano d’ opera più basso come Italia e Belgio, ma ancora oggi rimangono alcuni maestosi esempi di quello che fu un passato esemplare che influenzò in modo determinante il mondo del tessuto.
Proprio per conoscere queste fascinose aziende superstiti, lo scorso autunno ci siamo recate nella verdissima regione dello Yorkshire dove abbiamo potuto visitare la tessitura Bower Roebuck, il finissaggio W.T Johnson Finishing e il lanificio John Smedley.
La Bower Roebuck è una piccola realtà che produce tessuti di alta gamma per il gruppo Scabal, una società anglo-belga che dal 1938 opera come tailor made to mesure e rivenditore di tessuti.
Scabal compra tessuti di altissima qualità dai migliori lanifici, setifici e linifici europei, rivendendoli a prezzo maggiorato con quantitativi più flessibili. Nel 1973, per garantire all’ interno delle sue buch una proposta made in England, acquista l’azienda di Huddersfield che oggi, con le sue 2 linee, produce il 30% dei tessuti del gruppo.
Oggi 75 dipendenti si occupano esclusivamente di progettazione, tessitura e controllo qualità e i tessuti vengono disegnati a mano senza l’ausilio di nessun programma cad o di altri programmi di simulazione. La produzione dell’azienda si sviluppa attraverso due linee, una, dal gusto europeo, di tessuti leggeri e sobri, l’altra di classico gusto inglese: pesante, calda e colorata.
La seconda destinazione del nostro viaggio è stato il finissaggio W.T Johnson Finishing dove vengono finiti i tessuti della Bower Roebuck e di gran parte dei lanifici inglesi.La Jhonson Finishing, fondata nel 1911, è un’azienda a conduzione familiare, sopravvissuta alla grande crisi del settore tessile, grazie agli importanti investimenti effettuati nei macchinari per il finissaggio, che danno al tessuto la cosiddetta mano inglese. Tra questi, i più preziosi sono 4 enormi e antichi folloni in legno dove ogni pezza deve girare per almeno 3 ore per ottenere l’english look ottimale.
L’ ultima, ma non meno importante tappa, è stato il Lea Mills, antica maglieria del XVIII secolo famosa nel mondo come John Smedley, il nome di 4 generazioni di proprietari. Questo maglificio, fondato nel 1784 sul Lea River, nella verde campagna attorno a Matlock, era specializzato inizialmente nella produzione di filati di cotone, lavorati da famiglie locali proprietarie di piccoli telai e solo nell’ ‘800 comincia a produrre maglieria per intimo e uso comune.
Oggi nel maglificio ci sono oltre 400 dipendenti suddivisi tra i vari reparti di progettazione, sviluppo, produzione e vendita.
Buona parte della produzione consiste in maglieria semplice, realizzata con materiali pregiati, quali lana cashmere e cotone ma l’azienda sviluppa anche collezioni con punti e materiali particolari che si adattano a nuovi target di clienti, giovani ed alla moda. Non mancano proposte anche molto sperimentali ed innovative, come maglioni e sciarpe fatte a mano in lana nera naturale o maglie in filati di lurex fluorescente.
E proprio queste due anime, classica e innovativa, unite al valore del marchio Made in England, ancora molto ricercato nei mercati più maturi, hanno reso la John Smedley famosa nel mondo permettendole di diventare una delle aziende più longeve della storia.
Ringraziamo la Bower Roebuck, il W.T Johnson Finishing e la John Smedley per averci permesso di concludere il nostro percorso immergendoci nelle origini della nostra amatissima industria tessile.
On November 6th we went in England, the wool industry historical homeland. At the beginning of the eighteenth century, in England, thanks to the increasing domestic demand and to the easy purchase of row material, the first textile factories started to emerge. On the wave of the second industrial revolutions, those companies kept spreading around the country making England the motherland of modern industry. The impetus of the textile industry stopped at the beginning of the 1900s, when the first companies settled in other European states with a lower labor cost like Italy and Belgium, but, nevertheless, today there are some majestic examples of this past history that influenced the textile world in a decisive way. To know these fascinating surviving companies, last autumn we went to the green Yorkshire region where we visited the weaving Bower Roebuck, the finishing W.T Johnson Finishing and the wool mill John Smedley. Bower Roebuck is a small company that produces high-end fabrics for the Scabal group, an Anglo-Belgian company that since 1938 operates as tailor made to mesure and fabric retailer. Scabal buys high quality fabrics from the best woolen mills, silk factories and linoleum in Europe, and sells them at a higher price with more flexible quantities. In 1973, in order to guarantee a made-in-England proposal Scabal bought the Huddersfield company which today produces 30% of the group's fabrics. Today 75 employees deal exclusively with design, weaving and quality control and the fabrics are hand-drawn without the aid of any CAD or other simulation programs. The company's production is developed through two lines, one, from the European taste, of light and sober fabrics, the other of classic English taste: heavy, warm and colored. The second destination of our trip was the WT Johnson finishing where Bower Roebuck fabrics and most of the English woolen mills are finished. Jhonson Finishing, founded in 1911, is a family business that survived the great crisis of the textile sector, thanks to its important investments in finishing machineries for giving fabric the so-called English hand. Among these, the most precious are 4 huge and old wooden plumbers where each piece must run for at least 3 hours to get the perfect English look. The last, but not least, stop was the Lea Mills, an ancient 18th century knitwear worldly famous as John Smedley, the name of 4 owners’ generations. This knitwear factory, founded in 1784 on the Lea River, in the green countryside around Matlock, was initially specialized in the production of cotton yarnand only in the nineteenth century began to produce knitwear for underwear and common use.Today in the knitwear there are over 400 employees divided between the departments of design, development, production and sales.A large part of the production consists of simple knitwear, made with precious materials, such as cashmere wool and cotton, but the company also develops collections with special stitches and materials that adapt to new target customers, young and fashionable. As the experimental and innovative proposals, such as sweaters and scarves handmade in natural black wool or the fluorescent lurex yarns sweaters.
These two souls, classic and innovative, combined with the value of the Made in England brand, still highly considered in mature markets, made John Smedley wordly famous and one of the most long-lasting companies in history.
We thank Bower Roebuck, W.T Johnson Finishing and John Smedley for giving us such a great opportunity to discover the origin of our beloved textile industry.